martedì 25 marzo 2014

Captain America: The Winter Soldier, il nostro commento

Siamo stati invitati all'anteprima stampa di Captain America: The Winter Soldier, che uscirà in Italia domani, ed ecco il nostro commento scritto da Mattia.

Da fan Marvel è sempre un rischio parlare dei film dei Marvel Studios con qualcuno che conosci: non sai mai come reagiranno. Non sai se la penseranno come te o se mostreranno un estremo apprezzamento per i film della DC.

In realtà le premesse all’anteprima di The Winter Soldier non erano tra le migliori.
Nell’attesa c’erano alcuni giornalisti che parlavano tra di loro tra cui una signora sulla sessantina già spazientita: “Ma secondo te, se a una certa me ne esco di soppiatto se ne accorgono? Non li sopporto più i Marvel”. Anche un collega era d’accordo: “Ma si dai, tanto i personaggi sono diventati delle macchiette inguardabili. A proposito, a che ora c’è l’anteprima di “Divergent” domani? Non vedo l’ora!”. Il fatto che un film che ha un giudizio positivo al 40% su RottenTomatoes accendesse gli animi dei critici tradizionali più di “The Winter Solider” mi stava mandando all’altro mondo. Tuttavia, alla fine della proiezione, la situazione si era completamente ribaltata.
Avevamo appena visto il miglior film Marvel mai prodotto finora.

E’ molto complicato spiegare la trama del film senza spoilerare troppo, almeno per chi non sia già introdotto nell’universo Marvel. Come d’abitudine per i film Marvel, il film è ambientato all’interno della continuity dell’universo cinematografico dopo Iron Man 3 e The Dark World. Steve Rogers è esattamente dove l’avevamo lasciato: alle prese con i suoi problemi di adattamento nel mondo contemporaneo.
Purtroppo allo S.H.I.E.L.D. non andrà tutto liscio e la sua vecchia vita tornerà a tormentarlo in modi inaspettati nella presenza del soldato d’inverno (non avete idea di quanti critici siano rimasti sorpresi nello scoprire la sua identità civile, si sentivano gemiti ovunque).

Il team Marvel, sotto la guida di Kevin Feige e con la consulenza di Joss Whedon stravolgono completamente la situazione all’interno dell’universo cinematografico facendoci pregustare un finale col botto per la seconda fase dei Marvel Studios che si concluderà l’anno prossimo con Avengers: Age of Ultron. Alla sceneggiatura tornano Christopher Markus e Stephen McFeely, già autori del primo film su Cap e del sequel di Thor, presenze consolidate all’interno del team Marvel.
Invece, con una scelta inaspettata e rischiosa, lo studio ha ingaggiato i registi Anthony e Joe Russo, noti per la meravigliosa serie tv “Arrested Development” e per la commedia (molto meno riuscita) “Tu, io e Dupree”. La scommessa è stata vinta in pieno. Al loro primo film ad alto budget sono in grado di gestire scene d’azione spettacolari in modo molto naturale. Non a caso, sono stati confermati per il terzo episodio.

Se Iron Man 3 era un buon film che virava violentemente verso la commedia, The Winter Solider è perfettamente bilanciato. Al contrario di The First Avenger di Joe Johnston, il sequel è molto più dark sia nei colori dominanti che nelle situazioni. Non manca l’ironia anzi, è quasi necessaria per stemperare una tensione che dura per tutto il film.
Viene colta in pieno l’essenza filosofica del personaggio di Capitan America, rappresentazione dell’ideale americano della libertà, opposto ad un controllo che, sia nel film che nella realtà, sono proprio le stesse istituzioni statunitensi a portare avanti. A tratti si avverte anche una forte sensazione di disturbo che personalmente non avevo mai provato guardando un film Marvel Studios, sintomo evidente che il film raggiunge il suo scopo e che ci si connette davvero a livello emotivo con i vari protagonisti.
I colpi di scena sono molteplici, è impossibile rimanere seduti in pace sulla poltrona se si è seguita l’intera serie cinematografica.
Certo, non è un film personale come quelli che compongono la trilogia del Cavaliere Oscuro, (film di Christopher Nolan più che DC). Il tocco e l’impronta dei Marvel Studios si sentono ed è giusto che sia così, sarebbe sbagliato e inutile aspettarsi qualcosa di diverso.

Ultima cosa, il sottoscritto segue già la serie “Agents of S.H.I.E.L.D”, un buon modo per stemperare la tensione nell’attesa del prossimo film. E’ certo che gli eventi del film influiranno radicalmente sul proseguimento della serie e non vedo l’ora di scoprire cosa accadrà dopo. In poche parole, se non lo andrete a vedere vi meritate le peggiori tecniche di controllo mentale dell’HYDRA (esatto, spoiler).
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